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Si è svolto a Roma dal 14 al 16 dicembre il Convegno Nazionale degli Educatori.

Condividiamo volentieri le testimonianze di Irene e Chiara che insieme ad altri educatori delle equipe diocesane ACR e Giovanissimi hanno partecipato a questa bella iniziativa nazionale.

Siamo certi che la ricchezza respirata in questi giorni romani porterà frutto anche alla nostra associazione diocesana. 

Eccoci qua! Una bella esperienza ricca di vita quella del convegno nazionale educatori A.C. che si è svolto a Roma dal 14 al 16 dicembre. Una vera esplosione di gioia e entusiasmo che ci ha fatti tornare a casa con la consapevolezza di far parte di una grande famiglia, e con ancora più voglia di spenderci per collaborare alla gioia dei ragazzi che ci sono affidati. 

Eravamo mille, da tutte le regioni d'Italia, divisi tra ACR e giovani; tavole rotonde, itinerari artistico formativi, laboratori di formazione, ma anche canti, balli entusiasmo...due percorsi divisi per esigenze organizzative quelli di giovani e acr, ma non per questo distanti sia nello spirito che nelle motivazioni.

A guidarci in questi intensi tre giorni di confronto, gli interventi del presidente nazionale Franco Miano, oltre che del mons. Angelo Spinillo, dello psicologo Luigi Russo, di padre Carlo Chiappini e di tanti altri.

Per noi otto giovani rappresentanti dell'Azione Cattolica della diocesi di Fiesole un bellissimo modo per aprire gli occhi e confrontarci su un tema così bello e difficile come quello dell'educazione; e dell'educazione in questo nostro tempo, certamente complicato e impegnativo, ma sicuramente portatore di nuove opportunità e nuovi orizzonti.

Un tempo nuovo anche e soprattutto per la Chiesa, e di conseguenza per un'associazione come la nostra, da sempre impegnata a portare avanti il progetto della Chiesa nel mondo.

In questi tre giorni l'AC non si è nascosta i problemi che indubbiamente ha, né si è riempita di falsi entusiasmi per il futuro, ma si è confrontata con sincerità, partendo da quello che già di buono ha fatto, e riconoscendo quel tanto che ancora c'è da fare, con gioia.

Infatti, come ci ha ricordato nell'omelia conclusiva mons. Mariano Crociata, segretario generale CEI, il compito dell’educatore è «riconoscere» in ognuno «quella fiamma, aiutare a individuarla e coltivarla, farla crescere, rafforzarla fino a farla diventare fuoco che scalda e vivifica. Non può esserci educazione senza gioia. Non si può pensare di far crescere qualcuno prospettandogli qualcosa di opprimente, di triste. Ci è stato messo nel cuore un presentimento di bene, di bellezza, di verità, assecondando il quale può soltanto compiersi un’autentica educazione che conduca a maturità una persona».

Un bell'impegno quindi quello che ci aspetta, una grande responsabilità che ci è stata data ma che certo non ci farà scoraggiare, soprattutto ora che abbiamo toccato con mano la certezza di non essere soli! 

Irene Cantini
Consigliere diocesano per il Settore Giovani 
 
 

Ci sono giorni in cui ti senti importante.. giorni in cui il tuo volto è illuminato di gioia.. giorni in cui ti accorgi di far parte di una grande e vera famiglia.. una famiglia che ti ha sempre accompagnata e che continua a farlo, ogni istante della tua vita. Questi sono i giorni trascorsi in AC.. Questi i giorni del convegno nazionale educatori, svoltosi a Roma nei giorni 14-15-16 dicembre 2012. Il convegno è stato pensato ed organizzato dalla presidenza nazionale dell'Azione Cattolica ed è pensato per la formazione degli educatori che ne fanno parte e che hanno detto il proprio sì all'associazione e al progetto educativo che si cerca di realizzare all'interno delle diocesi e delle parrocchie. Tutti eravamo lì per lo stesso motivo: la passione di educare insieme, sempre stata al primo punto del progetto AC. Una passione che di anno in anno sente il desiderio di crescere e di essere coltivata. Numerosi sono stati gli interventi e i dibattiti durante i giorni del convegno; ognuno con la propria specificità e particolare bellezza. Interventi che si rivolgono ad ogni singolo educatore ACR e che fanno comprendere l'immensa importanza di questo ruolo all'interno delle proprie comunità. I bambini hanno bisogno di noi, è anche con noi che passo dopo passo continuano a camminare e, tenendoli per mano, crescono e imparano la bellezza dell'amore, del condividere, del gioire insieme. Educare è amare, testimoniare, trasmettere la parola di Gesù che ci accompagna in questo viaggio e ci rende piena la vita. Questo è il ruolo fondamentale dell'educatore ACR che durante questi giorni di convegno è stato più volte ripreso. Ora sta a noi continuare il cammino, metabolizzare tante parole dette e, con semplicità, cercare di farne frutto nel rapporto con i ragazzi “Essendo collaboratori della LORO gioia”.

Chiara Toccafondi
Equipe diocesana dell'ACR

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