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In questo tempo in cui rinnoviamo il nostro “sì” al Signore e alla Chiesa tramite l’associazione vorremmo ridire con un gesto concreto il nostro essere a servizio delle comunità locali che abitiamo schiudendoci al tempo stesso a uno sguardo d’insieme, globale. Lo slogan per l’adesione di quest’anno, A tutto campo, ci invita, infatti, da un lato a fare zoom sulle nostre realtà locali e dall’altro a montare il grandangolo all’obiettivo per allargare il nostro sguardo. Visitati dall’amore e dalla presenza del Signore, che sempre ci precede, non possiamo che sentirci coinvolti nel quotidiano, desiderosi di condividere la sovrabbondanza d’amore che abbiamo ricevuto proprio attraverso il cammino associativo.
Quanto condiviso in occasione del Convegno Presidenti e Assistenti unitari diocesani ci ha spinti a cogliere ancora con maggiore urgenza e consapevolezza la sfida ad essere laici impegnati a fare sintesi tra conversione ecologica e cammino sinodale anche alla luce di quanto vissuto alla Settimana sociale. A Taranto, infatti, la Conferenza episcopale italiana ha donato alla città 50 platani, 25 per costruire un’area verde nel rione Salinella e altri 25 per la zona Lama-Tramontone. Pochi giorni dopo, a Roma i capi di stato riuniti per il G20 si sono assunti l’impegno di piantare entro il 2030 mille miliardi (1’000’000’000’000) di alberi, un obiettivo che, se effettivamente raggiunto, darebbe un contributo fondamentale al contenimento dell’innalzamento delle temperature.
Sull’esempio delle Settimane sociali desideriamo, allora, anche noi fare la nostra parte: l’8 dicembre l’Azione cattolica vuole rinnovare il suo “sì” mettendolo a servizio delle comunità che abitiamo. A Roma la Presidenza nazionale, oltre a partecipare all’Angelus con Papa Francesco come da tradizione, vivrà la festa dell’Adesione nelle comunità parrocchiali della Natività di Maria Santissima in Selvacandida (Diocesi di Porto-Santa Rufina) e di San Giuseppe Artigiano al Tiburtino (Diocesi di Roma) e donerà alcuni alberi ai quartieri abitati dalle due comunità parrocchiali.
Un gesto concreto e allo stesso tempo simbolico che esprime il profondo desiderio di guardare con speranza rinnovata il campo in cui siamo radicati perché vi si continui a seminare con cura e passione: ciascuno di noi può essere il buon giardiniere che fa Rifiorire la vita associativa. Ecco perchè allora ci piacerebbe che ogni associazione parrocchiale si potesse prendere l’impegno di piantare un albero come segno di responsabilità e cura locale e globale. Un albero donato al nostro quartiere, un albero donato alla nostra città diventa un albero donato per il mondo del futuro. Se ogni associazione parrocchiale piantasse almeno 1 albero, riusciremmo a piantarne oltre 5’000.
Papa Francesco più volte ci ha richiamato alla stretta connessione tra la giustizia sociale e la giustizia climatica. Allora come la visita dell’angelo a Maria diventa per la Vergine occasione per dire «Eccomi, sono la serva del Signore», vorremmo che il nostro “sì” all’associazione diventasse l’occasione per comprendere nella cura della nostra casa domestica la cura per la casa comune.
Perché questo non resti semplicemente un bel gesto, occorre che aiutiamo questi alberi a mettere radici profonde e, per farlo, dobbiamo prendere esempio dal Samaritano che certo si fa prossimo del malcapitato assalito dai briganti, prendendosene cura e facendosene carico, ma nella cura diventa generativo interpellando l’impegno di altri. Trasforma così un generoso gesto singolare in un impegno comune, comunitario. Questo albero messo a terra possa diventare l’impegno ad individuare un luogo, un ambiente, una esperienza della comunità che abitiamo che pensiamo possa essere coltivato come occasione di vita comune, di cura comune, di incontro con i fratelli.

ALCUNI CONSIGLI
Di seguito lasciamo alcuni consigli sugli alberi che si possono piantare. Siamo consapevoli che il Paese è lungo e non esiste un solo habitat. Perciò l’invito è, innanzitutto, quello di contattare le amministrazioni comunali per esplicitare il desiderio dell’Azione cattolica parrocchiale di regalare almeno un albero alla comunità, come dono per il mondo che vogliamo costruire e come contributo che l’associazione si vuole assumere per l’ambiente.
Ogni comune, infatti, ha un proprio regolamento sul verde pubblico che occorrerà consultare, magari proprio insieme all’autorità civile, per valutare l’albero più adatto al nostro contesto.
Per questo al termine di questa scheda non inseriamo una lista di alberi tra cui scegliere: abbiamo la consapevolezza che per fare una lista completa e adatta a ciascun territorio avremmo la necessità di elencare ogni specie esistente. Vogliamo, invece, esplicitare quali sono i criteri che ci possono guidare il ragionamento di ogni associazione territoriale.
Innanzitutto vogliamo dirci è che non pianteremo alberi tanto per piantare alberi. Pianteremo alberi nella consapevolezza che affinché tutti possano avere un futuro dignitoso e felice nel nostro mondo, occorre rendere la nostra presenza sulla terra sostenibile. Abbiamo la responsabilità di lasciare alle generazioni future un quartiere, un comune, una città, una nazione, un continente e un pianeta migliore rispetto a quello che abbiamo ricevuto in dono. Perciò piantiamo alberi, innanzitutto, che siano ad alta efficienza nel contrasto alla CO2. E poi pianteremo gli alberi che servono, cioè gli alberi che rispettano ogni territorio particolare, per questo è importante il dialogo con le istituzioni della società civile.