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“Il Fuoco e la Brezza” è stato l’ultimo campo ACR del triennio che si sta per chiudere. Ed è stato perciò un campo carico di emozioni. 11 educatori e Don Daniele Magini (nostro assistente diocesano ACR) hanno tenuto per mano 60 ragazzi , per far vivere loro una settimana alla scoperta di Elia. Elia è il profeta del Dio vivente: il suo nome stesso, che significa: “Jhwh è Dio”, è il vero programma della sua vita. È davvero uno dei più grandi uomini dell’Antico Testamento: l’uomo che sta alla Presenza del suo Dio. Lui che porta un messaggio molto rivoluzionario e originale. Ogni giorno i ragazzi hanno incontrato i personaggi che Elia ha conosciuto durante la sua vita e che gli hanno permesso di sprigionare quel suo ardore. 
Vivere le dinamiche di un campo medie è come attraversare momenti di fuoco e di brezza, è stato nostro compito goderceli entrambi e rendere partecipi i ragazzi di tutto ciò che stavano vivendo. Come Elia, anche noi, abbiamo incontrato un elemento naturale che ci ha accompagnati ogni giorno al campo: la pioggia. Elia secondo la parola di Dio, deve ancora dire ad Acab che presto ritornerà a piovere nel paese: lo fa dopo essersi portato con sè il giovane che lo serviva a scrutare il cielo e a pregare per questo. Il giovane, invitato a guardare il cielo sette volte, alla fine vede una piccola nuvola, indice che la pioggia è prossima. Elia va ad avvisare Acab di attaccare subito i cavalli per tornare ad Izreel: la pioggia infatti cade subito a dirotto.
Eppure in questo profeta dalla linea ferrea è vivo anche un senso di umanità e di povertà quando è colto dallo scoraggiamento; è vivo anche il senso della misericordia verso coloro che sono sopraffatti dall’ingiustizia o dalla sofferenza. Elia infatti, fino a questo momento, è stato un uomo molto sicuro di sé, desideroso di mostrare la sua potenza e la sua forza e di essere vittorioso sugli altri, anche al di là della Parola di Dio: ha ricercato insomma più se stesso, facendosi vedere uomo coraggioso e capace di farsi valere. Per trovare veramente Dio deve percorrere ancora un lungo cammino di prova, che lo renderà più umile, meno sicuro di sé: egli dovrà nascondersi per dare a Dio il suo vero posto. Chissà se anche noi siamo stati bravi come Elia nell’affrontare la prova dell’acqua, certo è che i nostri ragazzi si sono adeguati a tutti i cambiamenti di programma con educazione, pazienza e coinvolgimento. 
Durante i due campi ACR elementari (svolto a Luglio a Cascina Vecchia) e ACR medie, i ragazzi durante i centri d’interesse del pomeriggio hanno ascoltato la storia dei 50 anni di Acr ed hanno girato un video intervistando educatori e ragazzi su ciò che rappresenta per noi l’ACR. Sabato 19 ottobre, presso la Parrocchia di Matassino, vivremo una giornata di festa unitaria dove festeggeremo i 50 anni di ACR! Ci auguriamo in quell’occasione  di rivedere anche tutti i ragazzi dei campi ACR di quest’estate. 
Dopo tanti anni di campi, mi chiedo sempre quale siano gli ingredienti affinché un Campo ACR possa andare bene e prendere il giusto gusto. La meraviglia è che sono i ragazzi a farci scoprire gli ingredienti adatti, a noi educatori spetta il compito di mescolarli nelle giuste dosi e di metterci quell’amore nel servizio educativo che Qualcuno ci ha chiesto di servire. Grazie a tutti gli educatori dell’equipe che in questo ultimo anno di triennio hanno reso speciali i due campi ACR, grazie perché (come ci ricorda ogni volta che viene a trovarci il Vescovo Mario) non è scontato che dei ragazzi giovani mettano gratuitamente a servizio dei più piccoli il loro tempo. Grazie al consiglio ACR diocesano e al nostro assistente, loro conoscono tutte le fatiche e le bellezze. Un sentito ringraziamento è rivolto ai genitori di ciascun ragazzo/a che, facendo partecipare il/la proprio/a figlio/a, ha contribuito a realizzare una settimana di emozioni. Ci affidate ogni volta ciò che di più prezioso avete, a noi educatori il compito di continuare il percorso educativo , formativo e cristiano che iniziano in famiglia. Il più grande GRAZIE va come sempre ai bambini e ai ragazzi dell’ACR, siamo certi che ci vedremo nelle tante occasioni diocesane che stanno per iniziare. 
A tutti l’augurio che come Elia, anche “noi tutti a viso scoperto veniamo trasformati in quella medesima immagine”.
Letizia Franchi
Responsabile diocesana ACR 
 

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