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Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, scrisse una volta un librettino per la sua diocesi, come meditazione per la quaresima, intitolandolo “dalla testa ai piedi”. Voleva essere un percorso di meditazione che partiva dalla testa, come nel mercoledì delle ceneri si comincia dall’imposizione della cenere sul capo, fino ai piedi, come nel Giovedì Santo si conclude il cammino quaresimale con la lavanda dei piedi.

Quest’anno, il campo Giovanissimi dell’Azione Cattolica di Fiesole, svoltosi tra il 27 luglio e il 3 agosto a Cesana Torinese (TO), ha ripreso questa traccia di Don Tonino Bello, facendone un percorso di crescita cristiana per i ragazzi, nell’educazione alla cura per gli altri, come esortava anche Papa Benedetto XVI nel messaggio per la quaresima del 2012: “Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone”.

E’ così che, articolandolo su quattro nodi essenziali (la testa, le mani, il cuore e i piedi), il tema del campo ha attraversato un po’ tutti gli aspetti della vita di questi giovani cristiani: innanzitutto, la domanda che fin dalla Genesi rincorre l’uomo, “dove sei?” e l’attenzione per accorgersi di chi si ha intorno (la testa); poi l’azione, i gesti che facciamo ogni giorno nei confronti di chi ci vive accanto (le mani); poi le motivazioni e la ragione di questi gesti (il cuore); infine la vocazione apostolica del cristiano, che, una volta percorso il cammino, non può più stare fermo, ma è chiamata a camminare incontro al mondo (i piedi).

Questo è stato ciò che il campo Giovanissimi ha cercato di percorrere nel corso di una splendida settimana, durante la quale comunque e innanzitutto ragazzi e animatori hanno sperimentato la gioia profonda di essere insieme  e di vivere non semplicemente accanto, ma condividendo i pasti, la preghiera, il sonno, la veglia, il gioco e le fatiche.  

Bernardo Baldini
Educatore

Gioco, divertimento, amicizie...
Ma anche preghiera, serietà e momenti di riflessione.
Questo e molto altro è stato il campo giovanissimi 2014 a Cesana Torinese dove ci siamo ritrovati in circa 40 ragazzi di età dai 14 ai 17 anni.
I primi giorni di campo non tutti ci conoscevamo ma in poco tempo l'"aria di campo" si è fatta sentire e già durante la passeggiata del terzo giorno tutti scherzavamo fra di noi come amici che si conoscono da una vita.
Uno dopo l'altro i giorni passavano tra gare sportive, incontri e attività come quella di insacchettare delle piccole zollette di zucchero per un'associazione (Campo di lavoro per il S. Natale, di Londa) che li avrebbe distribuiti per Natale ai bambini del Burkina Faso; è stato un po' faticoso ma anche divertente e bello sapere di donare un po' del nostro tempo per qualcun altro.
Questo ci ha fatto capire anche il senso del campo "donarsi ed avere cura del prossimo".
Ma al campo non solo il giorno è divertente, ma anche le serate sono state piene di divertimento tra giochi a tema, karaoke e, dulcis in fundo, una serata di ballo di gruppo e di foto di campo scattate dal don e da capigruppo vari.
E infine arriva ciò che vorresti non arrivasse mai...la partenza per il ritorno!
Ed arrivati a casa ti ripiomba addosso la routine e vorresti ripartire subito per un altra bellissima, divertentissima, nuovissima settimana di campo giovanissimi.

                                                                                                                                                                    Tommaso Aiello

 

Quest’anno abbiamo avuto l’opportunità di partecipare al campo estivo dell’Azione Cattolica in veste di giovanissime. Non sapevamo dell’esistenza di questo tipo di centro estivo e non avevamo mai partecipato a niente di simile. Nonostante tutto siamo state soddisfatte di aver partecipato e ci è dispiaciuta molto l’idea di aver vissuto questa esperienza per la mia prima e ultima volta, in quanto l’anno prossimo avremo l’età per partecipare a un campo giovani. La settimana è passata forse troppo velocemente, ma è stata molto intensa, ricca di momenti di gioia, di divertimento,  anche di riflessione e condivisione. Ciò ha portato il gruppo ad unirsi creando un clima e delle emozioni  inaspettate almeno per noi che non ci eravamo mai state. Si sono create nuove amicizie che speriamo durino anche al di fuori del campo, perché, in una situazione così particolare, sanno essere vere e pure come non si trovano sempre nella vita di tutti i giorni. Abbiamo deciso di partecipare all’inizio per passare una settimana diversa e staccare dalla quotidianità e spinte da una nostra amica che aveva già vissuto questa esperienza, ma poi abbiamo trovato dei motivi più profondi, ovvero la ricerca di amore e la voglia di dare amore. All’inizio ci trovavamo  a disagio e inappropriate, ma dopo poco tempo ci siamo sentite subito a casa e finalmente al nostro posto.  Non a caso il tema del campo “Dalla testa ai piedi” era la cura del prossimo, ovvero imparare a prendere a cuore l’altro e lasciarsi far prendere a cuore. Durante tutta la settimana abbiamo letto a tappe il brano del Vangelo della lavanda dei piedi, per poi finire con una vera e propria lavanda dei piedi, fatta dagli animatori a noi, simbolo di piena disponibilità a prendersi  cura di noi.  Sono stati momenti bellissimi che ci hanno fatto scendere sulle guance anche qualche lacrima, dalla commozione, si intende. Se lo rifaremmo? Certo che si, non ci penseremmo due volte!

 
Sfruttiamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa settimana. 

 

Sara Bartolini e Sophia Fancelli