È stato un nostro dubbio, ma anche la nostra volontà ad indagarlo e a trovare una soluzione, ad attrarci e spingerci verso la "tre giorni giovani" del 28-29-30 Marzo a San Martino. Non solo un'occasione di distacco dalla quotidianità, di riflessione personale e collettiva ma anche e soprattutto una straordinaria occasione di incontro con altre religioni.
Abbiamo avuto la grandissima fortuna, infatti, di poter dialogare con l'Imam Izzedin Elzir, guida della comunità musulmana di Firenze e con il Rabbino capo di Firenze, Rav Joseph Levi. Solo in certe occasioni si riesce davvero a conoscere e quindi a comprendere le differenze ma soprattutto i tanti punti di contatto che esistono fra religioni all'apparenza molto diverse e in duro contrasto l'una con l'altra. "La religione diventa falsa identità solo quando si conosce poco la propria fede" e in troppe situazioni questa identità con cui ci presentiamo diventa come un muro innalzato a propria difesa, incapace di filtrare e interagire con chi è differente da noi. La totale disponibiltà mostrata dall'Imam e dal Rabbino ci hanno dimostrato come, pur non condividendo la fede, possiamo condividere da uomini i momenti di gioia come quelli di tristezza, senza chiuderci in un guscio di fragili pregiudizi. Non è mancata neanche occasione di confronto fra noi, che ci siamo trovati schierati su posizioni a volte lontane, altre così vicine da coglierne solo a tratti la differenza ma sempre con la possibilità di spostarci dall'una all'altra.
È stato Don Marian ad aiutare ognuno a trovare la parola per concludere la frase "credere perché..." insegnandoci quanto possa davvero il Signore dire alle nostre vite per placare quella sete di Bene che è presente in ciascuno. Abbiamo cercato risposte anche intervistando dei passanti di ogni fede ed età e ne abbiamo ottenute alcune davvero interessanti e sulle quali riflettere insieme. La domanda "perché credere?" quindi non si è rivelata inciampo o ostacolo quanto semmai tappa inevitabile sul cammino, a volte molto duro, di conoscenza di noi e della nostra fede.
Tommaso Spolverini
