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Carissimo Presidente,
innanzitutto, vorrei ringraziarti per la disponibilità che hai dato a rivestire il tuo preziosissimo servizio per il bene dell’associazione e quindi per tutta la tua comunità parrocchiale. Vorrei, inoltre, scambiare con te alcune riflessioni e proposte che il Consiglio Diocesano ha condiviso in questo particolare momento della storia dell’umanità, in cui tutti siamo “costretti” a rivedere la nostra quotidianità e le nostre priorità.
La nostra associazione è sempre stata attenta alle sfide e ai passaggi della storia del nostro paese fin dal suo esordio e in tutti i passaggi difficili, come durante le due guerre mondiali, durante il fascismo, nel dopoguerra, nel periodo degli anni di piombo e infine nel nostro tempo in cui relativismo etico e fluidità valoriale sembrano determinare le nostre scelte.
Grazie alla testimonianza e all’impegno di tanti semplici uomini e donne che si sono impegnati con fedeltà e coerenza nella vita familiare, lavorativa, politica e comunitaria, l’associazione è sempre stata a fianco della gente delle nostre comunità parrocchiali e civili, con il suo prezioso impegno formativo spirituale e umano insieme ai nostri parroci e vescovi, certa che diventare santi significasse imitare l’umanità del Cristo.
Quello che stiamo vivendo in questi giorni è una sfida davvero molto particolare, a cui non sappiamo dare una fisionomia ben precisa. Sappiamo che un virus, il Covid-19 o coronavirus sta avendo la meglio su di noi, non siamo in grado di dominarlo, non sappiamo quali conseguenze comporterà, non sappiamo come difenderci, qualcuno parla di nemico invisibile….Ci troviamo disorientati perché dobbiamo fare i conti con la nostra impotenza e la nostra fragilità, non siamo noi i dominatori del mondo, come pensavamo e dobbiamo rivedere le nostre sicurezze.
In molti abbiamo paura, in molti ci sentiamo sospesi.
Anche adesso dobbiamo rinnovare il nostro impegno ad esserci, a restare al fianco, ad impegnarci come cristiani, come cittadini e abitanti di questo universo comune perché anche questo passaggio sia un momento propizio per crescere in umanità, rimettendo al centro l’essenziale.
Per questo contiamo, come Consiglio, su di te, tu che conosci la gente della tua parrocchia, tu che insieme al tuo parroco ti impegni a condividere quei percorsi spesso faticosi di accompagnamento di ragazzi, giovani, adulti e anziani.
Vorremo con te, essere compagni di cammino anche ai tempi del Coronavirus, perché nessuno si senta abbandonato. La Conferenza Episcopale Italiana ha creato un ambiente virtuale per tenere, in questo periodo, i contatti con la gente e lo ha chiamato “Chi ci separerà” ad indicare la certezza che, pur circondati da una minaccia, niente potrà mai separarci da quell’Amore di Cristo che ci unisce, perché figli e fratelli, e ci rende comunità.
Anche l’Azione Cattolica nazionale, fiduciosa in questo Amore ha lanciato la campagna “restiamociACcanto” a cui anche noi ci uniremo.
In che modo?
Cercheremo di attivare canali nuovi e tradizionali per tenerci in contatto; quindi useremo il nostro sito web dell’Azione Cattolica Diocesana, i socialnetwork dedicati , ma anche spazi sulla Parola, il nostro settimanale diocesano in cui vi sarà uno spazio dedicato per condividere i vari contributi.
Ogni settore invierà ai propri aderenti del materiale: riflessioni scritte, video, indicazioni di testi o iniziative virtuose.
In particolare, come prima cosa, invieremo le riflessioni che Padre Alessandro Cortesi, aveva preparato per il Corso di Esercizi Spirituali Adulti, da condividere in famiglia per quattro giorni, poi l’ACR spedirà a tutti gli educatori del materiale preparato per i mini ritiri da utilizzare sia con i ragazzi, le loro famiglie e gli educatori stessi.
I Giovani stanno preparando una serie di iniziative sotto lo slogan AChallenge!! (la sfida per l’AC, in italiano) che vi comunicheremo nel dettaglio nei prossimi giorni.
Oltre a farti cassa di risonanza in parrocchia di tutte queste iniziative ti chiediamo ancora un impegno davvero importante.
Le persone più indifese e impaurite, in questo momento sono i nostri anziani, o comunque persone sole, per cui ti chiediamo di fare rete come associazione parrocchiale intorno a loro.
Prima di tutto ti chiediamo, per quanto vi è possibile, di contattarle con una telefonata, per far sentir loro che ci siamo, poi ti chiediamo di chiedere ai giovani della tua parrocchia, se possibile, o ad altri adulti associati di prendersi ciascuno cura di uno di loro.
Sarebbe un affidarsi l’un l’altro, come ogni cristiano è chiamato a fare nella concretezza e nella quotidianità. Farsi vicino chiamandoli durante la settimana con una telefonata, dando una parola dolce di conforto e di incoraggiamento, sentire se hanno dei problemi per cui potremo attivarci per risolverli, potrebbe essere un modo per non farli sentire dimenticati.
Ovviamente dobbiamo rispettare quelle direttive che il nostro Stato ci ha dato per salvaguardare la salute di ognuno.
Una cosa semplice, piccola se volete, ma davvero preziosa per chi è solo e impaurito e soprattutto un inizio per ricostruire quelle reti che rendono vive le nostre comunità.
Contiamo davvero su di te e ti ringraziamo fin da ora per tutto quello che donerai: anche un piccolo gesto fa la differenza agli occhi di nostro Padre.
Affidiamoci l’una l’altro nella preghiera perché questo momento sia un momento propizio in cui la Grazia del Signore trovi spazio nei nostri cuori e nelle nostre menti.
Un caro abbraccio pieno di gratitudine.
Simona
16/03/2020, Figline Valdarno

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