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“Stessa storia, stesso posto, stesso bar”, forse meglio dire “stesso rifugio”.

Sono rientrati infatti anche i Giovani di AC, che si sono dati il cambio con i Giovanissimi della settimana precedente al rifugio “La Capanna” di Claviere.

Con le mille difficoltà che ancora questo periodo ci impone, anche questo era un campo su cui avevamo puntato e scommesso: la voglia di incontrarsi, conoscere persone nuove o riabbracciare chi la pandemia ci aveva costretti a vedere soltanto dietro uno schermo è stata tangibile, nella fantastica cornice dei paesaggi alpini piemontesi. ù

Non a caso il tema del campo è stato “In Touch – tornare in contatto”: un contatto vero, non virtuale, fatto di sorrisi, di sguardi, di fare esperienza dell’altro. Questo desiderio di “tornare in contatto” traspare benissimo dalle parole di Vanni e Sara, due giovani che hanno vissuto per la prima volta l’esperienza del campo: “È stata un'esperienza unica, prima di vivere la quale non ci aspettavamo così bella e interessante. Abbiamo vissuto momenti che ricorderemo per sempre perché siamo stati benissimo, abbiamo conosciuto persone che non ci hanno giudicato né etichettato, ma che ci hanno accolto con cuore e braccia aperte. Avevamo scelto di vivere questa esperienza perché pensavamo potesse essere un modo di incontrare e conoscere nuove persone che avevano, o che comunque potevano avere, modi di vedere le cose diversamente da noi, arrivando alla conclusione di un arricchimento reciproco. Ora che siamo tornati dal Campo possiamo dire che siamo molto soddisfatti, un'esperienza che crediamo continueremo a scegliere ancora.”

Non è semplice spiegare a parole la riuscita di un campo, è necessario respirarlo il clima di quella settimana; ma Sara Casini (membro dell’équipe Giovani) riesce perfettamente a darci una suggestione di quanto vissuto: “La meraviglia dei posti e delle persone con cui ho condiviso questa settimana mi ha commossa. Torno a casa grata, felice: è bello lasciarsi stupire ogni volta. Dopo tutti questi mesi ho incontrato, mi sono confrontata, ho ascoltato persone coraggiose che non smettono di cercare, che guardano con me le stesse stelle, sognanti.”

Andrea Ermini

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