"Pellegrini di Speranza" - Campo ACR elementari 2025
Dal 14 al 20 Luglio 2025 si è svolto a Cascina Vecchia, il campo ACR per i ragazzi delle elementari della nostra diocesi. È stata una settimana ricca di amicizia, gioco e momenti di crescita nella fede. Più di 30 bambini, 7 educatori, alcuni dei quali alla prima esperienza come capigruppo ad un campo ACR, e Don Maurizio Del Bue.
Il tema di quest'anno, in accordo con il tema del Giubileo, è stato “Pellegrini di Speranza”. I dodici apostoli, in quanto primi pellegrini di speranza, hanno accompagnato i bambini in un percorso di riflessione, gioco e preghiera.
Le giornate sono state piene di entusiasmo: tra laboratori, giochi a squadre, momenti di preghiera, camminate, i bambini hanno vissuto esperienze di condivisione e hanno imparato quanto sia bello camminare insieme nella comunità cristiana.
Venerdì è anche venuto a trovarci il nostro Vescovo Stefano, che ha incontrato i ragazzi e celebrato la Santa Messa con noi.
Il campo si è concluso domenica, i genitori hanno partecipato con noi alla Messa celebrata da Don Maurizio e nel pomeriggio i bambini hanno condiviso con le loro famiglie un piccolo spettacolo frutto del loro lavoro durante la settimana. Il campo ha lasciato nei cuori di tutti il ricordo di una settimana speciale e la voglia di continuare a vivere lo stile ACR nella quotidianità.
Emma Falciani equipe ACR

Il campi estivi ACR, GVSS e la 3gg Educatori sono iniziative realizzate con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell' "Avviso pubblico 2024 campi estivi con pernottamento per ragazzi/e fra i 6 e i 18 anni".
È tempo di campi!!
“Tempo di estate eccezionale"
È questo il nome con il quale l’Azione Cattolica definisce il tempo bello e peculiare dell’estate.
Con l’estate si conclude un anno vissuto in parrocchia: un anno di crescita nella fede, di relazioni e di confronto nei gruppi. Ma con l’estate si apre anche un tempo eccezionale, perché l’estate porta con sé quel senso di spensieratezza che si avverte grazie al lungo periodo di vacanza per i ragazzi e qualche settimana di ferie per noi adulti. Diventa quindi un’occasione importante per trasformare questo tempo di riposo in un tempo fecondo.
Ecco quindi la proposta dei campi estivi, per far sì che l’estate sia un tempo per riposarsi, ma anche un tempo per impegnarsi, un tempo spensierato, ma anche un tempo per riflettere e formarsi, un tempo di pausa, ma anche un tempo di attività e di gioco, un tempo di stacco per stare un po’ con se stessi, ma anche un tempo per costruire relazioni feconde, un tempo di pausa dalle attività pastorali in parrocchia, ma anche un tempo in cui rimettere al centro la nostra relazione con Dio. In AC si sceglie di fare i campi scuola, perché in fondo è una settimana di "vacanza condivisa con altri” che raccoglie tutto questo.
E se per un bambino o un ragazzo andare ad un campo estivo aiuta anche a spezzare la noia di giorni di vacanza tanto attesi, ma che a volte dopo un po’ rischiano di diventare tutti uguali, per gli adulti diventa davvero una scelta di una vacanza diversa.
Qual è allora il valore aggiunto?
Prima di tutto il luogo: quasi tutti i campi estivi si svolgono in montagna. Pier Giorgio Frassati diceva “salire su in alto a trovare Dio in vetta, per contemplare in quell'aria pura la grandezza del Creato”. Fare le passeggiate, camminare insieme è una grande metafora della vita, imparare la fatica e l’impegno per arrivare più in alto, ma anche sperimentare che camminare vuol dire stare al passo di chi è l’ultimo della fila perché non ce la fa.
Un altro valore aggiunto è che siamo in gruppo. Sorprende che in ogni campo, sia degli adulti che dei ragazzi, dopo poche ore ci si senta “a casa” con persone fino a poco prima sconosciute.
Ogni giorno si comincia con la preghiera e, magari in un bel prato di montagna, si celebra l’Eucarestia. Ci sono momenti di gruppo, di riflessione, di confronto con gli altri, momenti preziosi per continuare a crescere perché, sempre come diceva Pier Giorgio Frassati, “noi cattolici abbiamo un grande dovere da compiere, la formazione di noi stessi”.
E poi il campo è una bella esperienza di Chiesa, perché veniamo da tante parrocchie e ciascuno porta con sé storie, cammini di fede ed esperienze di vita diverse.
Infine in un campo si vivono anche tanti momenti di gioco, perché giocare e scherzare fa bene ai ragazzi, ma anche a noi “grandi”.
Tra poco inizieranno i nostri campi estivi!!
Cominceranno i bambini delle elementari dal 14 al 21 luglio a Cascina Vecchia. I ragazzi delle medie invece andranno al Cimone nell'ultima settimana di agosto. Nella stessa settimana anche i giovanissimi vivranno la loro esperienza a Lizzano, sempre nella montagna Pistoiese. I giovani invece quest’anno hanno cambiato formula: un campo più breve a Vallombrosa per poi partire insieme per il Giubileo dei giovani a Roma. E ancora dal 16 al 23 agosto gli adulti saranno sulle Alpi a Folgarida, mentre pochi giorni dopo partiranno i giovani-adulti per il Cimone. Chiudono l’estate i nostri adultissimi che nella prima settimana di settembre saranno a Bellaria.
Un tempo di Estate eccezionale dunque, per rigenerarsi, prendere un bel respiro per poi tornare con nuovo slancio ad essere testimoni nella vita di tutti i giorni.
Vi aspettiamo,
La Presidenza diocesana

CAMPI ESTIVI 2023
CAMPO SCUOLA ACR-Elementari
Cernitoio 17-23 Luglio 2023
Il soggiorno stato realizzato con il contributo della Regione Toscana, nell'ambito dell'Avviso pubblico campi estivi con pernottamento – anno 2023
Nella settimana dal 17 al 23 luglio si è svolto presso il Cernitoio (Pelago) il camposcuola ACR dedicato ai ragazzi dalla seconda alla quinta elementare. Ad accompagnarci in questa settimana è stata la figura di Mosè, della cui storia i bambini hanno ripercorso giorno per giorno le tappe più importanti.
Una giornata al campo era strutturata nel seguente modo: sveglia alle 8 e tanto sonno, colazione alle 8:30 già preparata con amore dai nostri cuochi Sonia e Roberto e a seguire la preghiera della mattina tutti insieme. Durante il momento di preghiera eravamo soliti guardare il breve spezzone della vita di Mosè per poi dividerci in gruppi e rielaborare quanto visto con l’aiuto di attività a tema volte alla riflessione e alla creazione di un proprio pensiero. Altro momento apprezzato dai ragazzi è stato quello del “giocone” della mattina, in cui educatori e ragazzi hanno avuto modo di divertirsi e svagarsi prima del pranzo. Dopo un buon pranzo, molto apprezzata, soprattutto dagli educatori, è stata l’ora del pisolino necessario per affrontare poi i laboratori pomeridiani. Il primo giorno, infatti, i ragazzi erano stati chiamati a scegliere il laboratorio al quale partecipare per tutta la settimana, tra questi: il teatro, che prevedeva la creazione di uno spettacolo che sarebbe andato in scena la domenica all’arrivo dei genitori; la scenografia, necessaria per lo spettacolo; la danza, che si intervallava tra una scena e l’altra e “il fai da te”, dedicato alla decorazione di vasetti da portare a casa e dove hanno piantato semi di fiori coloratissimi. I laboratori erano seguiti dai giochi sportivi a squadre, che impegnavano tutto il resto del pomeriggio. A conclusione del pomeriggio,prima di cena e dopo la parentesi docce, i vari gruppi partecipavano alla S. Messa celebrata dal nostro Assistente ACR Don Domenico, il momento più importante in cui incontratre il Signore e consegnarGli le cose belle vissute insieme. Ma la nostra giornata non finiva mai con la sola cena, dopo questa continuava infatti il divertimento con giochi serali all’aperto nel grande parco del Cernitoio e, con una preghiera conclusiva in cui ringraziavamo il Signore per la giornata appena trascorsa, ci auguravamo un riposo sereno e una notte tranquilla. Il mercoledì lo abbiamo dedicato ad una “lunghissima”, a detta dei ragazzi, camminata per il bosco sopra il Cernitoio e siamo stati infine accolti nell’Eremo di Campiglioni da Don Carlo, che lì vive e lavora in armonia con la natura.
Il venerdì abbiamo avuto una grande visita al Cernitoio; il Vescovo Stefano e la presidente dell’Azione Cattolica Simona Granchi sono venuti a trovarci! Abbiamo trascorso insieme il pomeriggio creando l’occasione per i nostri ragazzi di fare la loro conoscenza. Infine la domenica mattina siamo stati raggiunti dalle famiglie e insieme abbiamo celebrato la S.Messa, pranzato e assistito allo spettacolo preparato dai ragazzi durante la settimana. Nonostante la gioia nel rivedere i propri cari, dopo una settimana, credo che questa esperienza in cui i ragazzi allontanati per un pò dalla routine vivono una dimensione comunitaria già a questa tenera età, sia educativo e formativo per la loro vita.
Il camposcuola è però solo una tappa dinun percorso che dura tutto l’anno, tutti gli anni e per goderne a pieno i frutti, invito tutti i ragazzi a non perdere nessuna delle occasioni di incontro proposte dall’Azione Cattolica nel corso del prossimo anno!
Emma Fabbrucci
( Educatrice ACR della Parrocchia di Cascia Reggello)
"C'è un oltre in tutto"
CAMPO SCUOLA GIOVANI e GIOVANISSIMI
Gressoney- Saint Jean, 31 Luglio-6 Agosto 2023
Il soggiorno è stato realizzato con il contributo della Regione Toscana, nell'ambito dell'Avviso pubblico campi estivi con pernottamento – anno 2023
Dal 31 luglio al 6 agosto si sono svolti presso la casa Gino Pistoni di Gressoney-Saint-Jean il camposcuola per giovanissimi e giovani, reso possibile anche grazie al finanziamento della Regione Toscana.
"C'è un oltre in tutto", questo è stato il titolo dei due campi che si sono svolti in parallelo, alternando momenti condivisi, come i pasti, i giochi, le preghiere e le serate e momenti differenziati, come quello dei gruppi e delle riflessioni.
Il filo rosso che ci ha guidati è stato la scoperta di noi stessi a partire dalla percezione dell'altro come nemico. Abbiamo poi riflettuto su come ci relazioniamo con l'altro e, grazie al momento del deserto, guidati da don Fabian e don Samuele abbiamo riscoperto il nostro rapporto con Dio, che è Padre e cammina con noi.
La presenza al campo è stata arricchita dalla presenza di due "sorelle" missionarie francescane del Verbo incarnato , suor Chiara e suor Ester e dalla famiglia di Federica, Andrea che, con i loro figli Elia e Miriam, ci hanno fatto vivere la preziosità del prendersi cura dei piú piccoli.
Dai piú grandi ai piccolissimi, abbiamo vissuto la bellezza dell'unitarietà, che contraddistingue nostra associazione. Ma adesso, voce ai partecipanti!
Ho trovato l’esperienza del campo Giovani e Giovanissimi dell’AC molto inclusiva e unica. È stato bellissimo condividere i miei pensieri e le mie esperienze con persone nuove, ma soprattutto è stato bello conoscere queste persone.
Ho imparato a non farmi travolgere dai pregiudizi ed ho cercato di conoscere le persone non basandomi sulla prima impressione.
Mi sono divertita molto nei giochi, anche in quelli più movimentati pur non essendo molto sportiva.
I miei momenti preferiti erano quelli della sera, nel saloncino, quando stavamo tutti riuniti, mi sentivo tranquilla e spensierata.
Mi sono trovata benissimo sia con gli educatori che con i compagni ma anche con le 2 suore e i 2 preti che vivevano i momenti insieme a noi.
Consiglio caldamente di provare l’esperienza almeno una volta, sia per fare qualcosa di diverso sia perché ti fa staccare il cervello dai problemi e dalla routine quotidiana. Stare senza telefono non è stato assolutamente un peso per me, anzi, certe volte mi dimenticavo di doverlo riprendere la sera.
Il luogo dove eravamo era bellissimo, la mattina dalla finestra si poteva vedere il Monte Rosa ed era stupendo.
Quindi lo rifarei sicuramente, anzi lo rifarò perché è stato pazzesco.
(Elisabetta, 14 anni)
Poco dopo l'arrivo a Gressoney ci è stato detto: troverete una grande famiglia e così è stato.
Se dovessi descrivere con una sola parola l'esperienza del campo giovani dell'Azione Cattolica di Fiesole non ce ne sarebbe una migliore. Famiglia significa condividere non solo le gioie e le felicità, ma anche i momenti di conflitto perché in essi possiamo sempre scoprire una ricchezza generativa che permette di guardare oltre l'orizzonte dello scontro con spirito di condivisione fraterna. Andrea, Federica, Elia e Miriam per me sono stati una testimonianza speciale di quella forza e quella passione che accompagna una famiglia nella vita di ogni giorno. Ci hanno affiancati durante tutta l'esperienza di campo, insegnandoci a scoprire ogni singola relazione: con gli altri, con noi stessi e con Dio.
Allo stesso modo ciò che ho vissuto con gli altri giovani partecipanti, tanto nei momenti di riflessione quanto in quelli conviviali, mi ha fatta sentire a casa, parte di una grande famiglia: nel mio piccolo posso dire che la bellezza di un campo dell'Azione Cattolica risiede proprio nella profondità con cui riesce farti a scoprire nuovi amici e riscoprire quelli che già conoscevi, dandoti così la possibilità di costruire relazioni sempre più vere e rinvigorite dal condividere, emozionarsi e vivere insieme la nostra fede. Proprio in questo, preziosa è stata la guida dei nostri don Fabian e don Samuele che con semplicità e amore sono sempre stati lì per noi.
Da questo campo sono tornata a casa arricchita dai momenti, dalle risate, dalle parole e dagli sguardi che ho incontrato e grata verso chi con cura ha donato tempo e cuore alla realizzazione di tutto ciò. (Lucrezia, 24 anni)
A partire dal 31 luglio fino al 6 agosto alcuni ragazzi hanno avuto la possibilità di partecipare al campo Gvss di Gressoney. Io ho vissuto quest'esperienza e, dopo una settimana trascorsa insieme, posso dire di esser tornata a casa maturata grazie ai giochi, ai dialoghi e anche alle risate e al tanto divertimento. È stato tutto molto interessante: il mio gruppo per le riflessioni, molto accogliente e disponibile all'ascolto, si è rivelato essere un punto d'inizio per conoscere meglio sé stessi e anche gli altri. Ci siamo aperti tra noi nonostante alcuni non sapessero niente gli uni degli altri e, per questo motivo, ho compreso che noi crediamo di essere non coincide con l'impressione che gli altri hanno di noi. Nel complesso, ho avuto a che fare con persone molto gentili: tutti eravamo sempre disposti ad aiutarci reciprocamente, soprattutto nei momenti di maggior bisogno come i tratti più impegnativi della passeggiata di mercoledì. Le attività di gruppo sono state molto utili per conoscerci meglio attraverso il gioco e, in particolare, mi è piaciuto lo svolgimento del disegno eseguito in base alla descrizione di una carta del proprio compagno: ho imparato ad accettare il fatto che qualcuno possa guardare gli oggetti e ciò che abbiamo attorno secondo un punto di vista diverso. Successivamente a quest'esperienza, sono tornata a casa con più amicizie e consapevole di aver vissuto qualcosa di straordinario perché mi sono state trasmesse molte emozioni e spero di averlo fatto a mia volta. (Rebecca, 14 anni)
Quando ci hanno chiesto di dare una mano al campo Gv e Gvss, abbiamo pensato che forse in 4 sarebbe stato difficile, con 2 bambini piccoli quasi impossibile! Ma vedendo qualcosa di bello dietro questa proposta ci siamo lanciati e abbiamo partecipato come famiglia al campo. Accoglienza. Cura. Queste le prime parole che ci vengono in mente pensando ad ognuno dei ragazzi, dai più grandi ai più piccoli, ai capogruppo, ai Don e alle suore con cui abbiamo condiviso questa esperienza. Nonostante il baccano, i ritardi e il passo rallentato del nostro "carrozzone".. Siamo estremamente grati dei giorni vissuti, dei rapporti appena nati e di quelli consolidati nel tempo. Provvidenziale ogni aiuto, ogni sguardo, ogni risata. Come spesso ci accorgiamo quando accogliamo una bella proposta per poter donare, siamo sempre i primi a ricevere molto più di quanto si possa dare.
Andrea, Federica, Elia e Miriam
(la Famiglia “educatrice” della Parrocchia di Piandiscò che ha partecipato al Camposcuola)
STARCI DENTRO!
Campo Adulti di AC-FOLGARIA 30 Luglio-6 Agosto 2023
Stare dentro la complessità di questo tempo: potremmo riassumere con questo slogan il percorso che gli adulti hanno intrapreso durante la settimana del campo estivo promosso dall’AC fiesolana a Folgaria dal 30 luglio al 6 agosto. Una complessità che richiede al credente di andare in profondità per riscoprire sentieri di umanità; quei sentieri che trovano nella vita comunitaria la sorgente e ci permettono di coltivare relazioni buone che, come una bussola, aiutano a orientarsi nel mare aperto della crisi che stiamo attraversando. Se il mistero dell’incarnazione rivela l’uomo all’uomo (cfr. Gaidium et Spes 22), per stare nella complessità e condividere il quotidiano con chi non si interroga o abbozza risposte che stridono con il nostro modo di pensare, occorre forse arricchire le nostre conoscenze. Il contributo offerto dalla Prof. Carla Danani dell’Università di Macerata, filosofa, ha rappresentato certamente un’opportunità che non ha esaurito la ricerca personale, ma semmai alimentato la domanda di senso che spesso la vita quotidiana silenzia. La relazione che si instaura con i familiari e i colleghi di lavoro, con gli spazi vissuti e il banale mangiare o il dato certo dell’essere nati, in una parola l’alterità - che sembra smarrita, rinnegata, osteggiata - resta un dato ontologico della persona umana; riguarda quindi tutti e non solo chi si ostina a credere nel Dio cristiano. Può forse questo aiutarci a restare in dialogo con chi non condivide la fede cristiana?
Regalarsi un’esperienza che oltre a riflettere aiuta a scoprire nuove amicizie, consolidarne altre; a vivere momenti di fraternità, di allegria; camminare insieme, rallentando se necessario il passo; pregare insieme, conversare spiritualmente con lo sforzo non banale di raccontarsi; accogliere l’altro a partire dalla sua biografia che lo caratterizza e lo rende unico e irripetibile, con i suoi pregi e i suoi difetti… tutto quanto vissuto al campo ha concorso a riscoprire l’umano, a riallacciare i fili di una vita comunitaria che le vicende di questi ultimi anni hanno condizionato e interrotto. Apparentemente può sembrare un discorso banale, ma la necessità di lavorare su di sé, come ci ha invitato a fare Don Paolo Tarchi con la sua riflessione spirituale, resta come baricentro della vita cristiana. Tornati a casa avvertiamo di non aver sciolto definitivamente nessun nodo, di non aver scoperto una ricetta, di non aver acquistato un integratore risolutivo, ma di aver nuovamente ricevuto l’invito a rientrare in noi stessi, restando fedeli ad un messaggio che abbiamo accolto e che continuamente chiede di essere accolto. Come ci ha ricordato il nostro Assistente generale don Carlo Brogi dobbiamo sempre ripartire da qui, da quanto siamo realmente fedeli ad un cammino, consapevoli che la cura della nostra interiorità non significa rifugiarsi in una spiritualità disincarnata, ma riscoprirla continuamente come alimento indispensabile per farsi realmente prossimi, per aver cura delle relazioni e di ogni esperienza comunitaria possibile, dimensioni irrinunciabili per seminare fiducia.
Accompagnarsi in associazione, partecipare ai vari momenti del Centro diocesano di AC, stare dentro il cammino della nostra Chiesa fiesolana aiuterà ciascun socio, simpatizzante e chi vorrà starci a vivere da cittadini con lo sguardo al Cielo e radicati nell’Umano.
Stefano Manetti
(Delegato regionale AC della Toscana)
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