L’Azione Cattolica riparte in FESTA!
Con una Tre Giorni per Educatori e Responsabili e una Grigliata condivisa con tutti, l’Azione Cattolica Diocesana apre il suo percorso assembleare con un bel dono: la nascita del Movimento Studenti di AC (MSAC)
Responsabili oggi
Dall'8 al 10 settembre, gli incantevoli boschi del Pratomagno e la bellissima Abbazia di Vallombrosa hanno fatto da cornice alle tre-giorni Responsabili di Azione Cattolica.
Quale miglior tema per una quarantina di responsabili di tutte le età se non quello della responsabilità stessa? Un argomento questo (e più in particolare quello della cor-responsabilità) sul quale ritengo si giochino oggi sfide cruciali della vita di tutti: educazione e istruzione, associazionismo e impegno civile, ecologia e sostenibilità, comunità e relazioni, formazione delle coscienze e spiritualità, custodia della pace.
Ebbene, se indossassimo una maschera e sparassimo ragnatele dai polsi probabilmente ci sarebbe stato ormai chiaro che "da un grande potere derivano grandi responsabilità". Non essendo però protagonisti di un film di supereroi, abbiamo speso il fine settimana a riflettere su come, invece, nella vita reale il paradigma si ribalti e sia l'assunzione della responsabilità a donarci dei grandi poteri.
Il nostro Vescovo, che ringrazio per l'attenzione, cura e prossimità che costantemente dimostra verso l'Ac fiesolana, ci ha stimolati rielaborando sapientemente alcuni passaggi della Christus Vivit, l'Esortazione Apostolica frutto del cammino del Sinodo dei giovani del 2016-18. Da una parte la paura e la sospensione delle scelte, dall'altra la preghiera e la cura della relazione col Signore a sostengo della presa di responsabilità, nel mezzo la scoperta e la continua messa a servizio dei propri talenti. Questi i temi del dibattito che, a seguire, ha animato momenti di confronto intergenerazionale da cui sono scaturiti spunti preziosi su cui personalmente e associativamente ripartire una volta tornati nelle proprie comunità.
A conclusione della tre-giorni, domenica, la festa diocesana insaporita dalle parole di Don Fabio Celli che ha celebrato la Messa, dalle esperte mani degli amici di Cascia che hanno cucinato e grigliato per le circa 270 bocche presenti, e dalla testimonianza di Don Mario Diana, assistente nazionale del Movimento Studenti di Azione Cattolica, e del suo libro "Storie #nofilter. Generazione Z e Vangelo".
Al termine di questo bel momento comunitario, decidiamo quindi di non affidarci tanto alle parole dello Zio Ben (zio del celebre Spiderman), quanto a quelle dello scrittore, poeta e filosofo francese Paul Valery, "Dio non sceglie i più capaci ma rende capaci quelli che sceglie".
Nicola Secciani (Vice GV)
Il MSAC di Fiesole è pronto a partire!
Domenica 10 settembre 2023 si è svolto a Cascia un momento molto particolare per l’Azione Cattolica diocesana, la grigliata associativa. L’atmosfera era quella di una grande casa comune, come ha sottolineato Don Fabio Celli durante l’omelia della Messa che la precedeva. Una casa comune di bambini, ragazzi, giovani, adulti e adultissimi che condividevano insieme il momento del pranzo. La parola d’ordine è stata accoglienza, un carisma vero e proprio dell’AC.
In questa giornata si sono adoperati i tanti volti dell’associazione per realizzare un qualcosa di veramente indimenticabile.
Con la cornice della grigliata associativa, è avvenuta la vera e propria presentazione all’associazione del nuovo Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) della diocesi di Fiesole. In particolare, questo è avvenuto attraverso la presentazione del libro del nostro assistente nazionale, Don Mario Diana.
Egli è stato molto disponibile, presentandosi a Cascia in mezzo a tutti i settori della nostra AC riuniti in festa.
Questo momento è stato aperto dal Vescovo della nostra diocesi, Mons. Stefano Manetti, che ha salutato tutti i presenti e ha introdotto l’evento spiegando l’importanza del Movimento all’interno dell’associazione. L’incontro vero è proprio è iniziato con la spiegazione della programmazione di MSAC, con gli incontri di promozione che si svolgeranno all’interno dei singoli vicariati a partire dal mese di ottobre. A questo punto è cominciata l’intervista a Don Mario Diana, condotta da alcuni giovani del MSAC, il quale ci ha presentato il suo libro “Storie #NoFilter – Generazione Z e Vangelo”.
È stato entusiasmante! Don Mario ci ha esposto gli elementi alla base e ha risposto in modo esaustivo alle curiosità che i membri dell’equipe avevano riscontrato. Ci hanno colpito le sue parole sull’essere giovani oggi e sul compito che abbiamo di crescere e sviluppare la fede. Tutti noi abbiamo gli “strumenti” per poterlo fare e con i nostri spazi possiamo farlo.
Bellissima è stata pure la descrizione della sua esperienza con MSAC e della sua vocazione. Non sono mancati anche importanti spunti di riflessione dagli intervistatori, come alcuni sulla partecipazione e sull’essere sé stessi, soprattutto nella vita di fede, nonostante giudizi degli altri.
Infine, ci sono stati degli interventi dal pubblico, con due adulti che hanno voluto porre l’attenzione sul ruolo della fede tra i giovani e sulla necessità di portarla anche nelle nostre scuole. La loro testimonianza è una dimostrazione dell’importanza della coesione tra i vari settori dell’associazione.
Il MSAC di Fiesole è pronto a partire, vi aspettiamo numerosi!
Giulio Torricelli
(membro dell’Equipe MSAC)
Voci dalla Grigliata
“Grazie per la bella giornata di ieri: l'organizzazione non sarà stata facile, ma il risultato è stato eccezionale perché c'era un bel clima di amicizia.
A me è piaciuta molto anche la Messa: una bella omelia e un bel gruppo di giovani a cantare, sono tornata giovane!”( Antonella da Figline V.no)
“Grazie a tutti per la bellissima domenica! Che bello rivedersi così in tanti! Un grazie speciale agli organizzatori, ai cuochi e a tutti i ragazzi di AC. Fa bene al cuore vedere un gruppo di ragazzi così uniti e pieni di vita” (Natalia da Compiobbi)
“Fa veramente bene al cuore vedere una bella e operosa varietà di persone riunite in nome dell’associazione” (Loriana da San Martino a Mensola)
“Dopo la bella tre giorni educatori, oggi abbiamo concluso davvero in bellezza. Momento di incontro, di fraternità in cui si è percepito il desiderio di condividere momenti di gioia semplice e sincera. I ragazzi del Equipe ACR: bravissimi. I ragazzi del MSAC, un fiume in piena. Grazie a tutti coloro che si sono impegnati e dedicati con passione. Continuiamo a seminare con fiducia e coraggio Grazie di cuore a tutta la Parrocchia di Cascia e a tutta l’AC diocesana che hanno reso possibile un bel momento di fraterna condivisione tra 270 persone proveniente da tutta la Diocesi. Un bello spaccato di Chiesa!” (Simona da Piandiscò)
“Grazie a te e a tutti gli amici di AC per la bellissima giornata!” (Patrizia da San Donato)
“Grazie a tutti per la bellissima giornata... tutte le volte, per la fatica che facciamo a preparare ci chiediamo "ma chi ce lo ha fatto fare?!?" Poi vedendo l'entusiasmo di chi partecipa pervade il senso di gratitudine per questa bellissima occasione di incontro e di comunità”.( Giovanna da Matassino)
CAMPI ESTIVI 2023
CAMPO SCUOLA ACR-Elementari
Cernitoio 17-23 Luglio 2023
Il soggiorno stato realizzato con il contributo della Regione Toscana, nell'ambito dell'Avviso pubblico campi estivi con pernottamento – anno 2023
Nella settimana dal 17 al 23 luglio si è svolto presso il Cernitoio (Pelago) il camposcuola ACR dedicato ai ragazzi dalla seconda alla quinta elementare. Ad accompagnarci in questa settimana è stata la figura di Mosè, della cui storia i bambini hanno ripercorso giorno per giorno le tappe più importanti.
Una giornata al campo era strutturata nel seguente modo: sveglia alle 8 e tanto sonno, colazione alle 8:30 già preparata con amore dai nostri cuochi Sonia e Roberto e a seguire la preghiera della mattina tutti insieme. Durante il momento di preghiera eravamo soliti guardare il breve spezzone della vita di Mosè per poi dividerci in gruppi e rielaborare quanto visto con l’aiuto di attività a tema volte alla riflessione e alla creazione di un proprio pensiero. Altro momento apprezzato dai ragazzi è stato quello del “giocone” della mattina, in cui educatori e ragazzi hanno avuto modo di divertirsi e svagarsi prima del pranzo. Dopo un buon pranzo, molto apprezzata, soprattutto dagli educatori, è stata l’ora del pisolino necessario per affrontare poi i laboratori pomeridiani. Il primo giorno, infatti, i ragazzi erano stati chiamati a scegliere il laboratorio al quale partecipare per tutta la settimana, tra questi: il teatro, che prevedeva la creazione di uno spettacolo che sarebbe andato in scena la domenica all’arrivo dei genitori; la scenografia, necessaria per lo spettacolo; la danza, che si intervallava tra una scena e l’altra e “il fai da te”, dedicato alla decorazione di vasetti da portare a casa e dove hanno piantato semi di fiori coloratissimi. I laboratori erano seguiti dai giochi sportivi a squadre, che impegnavano tutto il resto del pomeriggio. A conclusione del pomeriggio,prima di cena e dopo la parentesi docce, i vari gruppi partecipavano alla S. Messa celebrata dal nostro Assistente ACR Don Domenico, il momento più importante in cui incontratre il Signore e consegnarGli le cose belle vissute insieme. Ma la nostra giornata non finiva mai con la sola cena, dopo questa continuava infatti il divertimento con giochi serali all’aperto nel grande parco del Cernitoio e, con una preghiera conclusiva in cui ringraziavamo il Signore per la giornata appena trascorsa, ci auguravamo un riposo sereno e una notte tranquilla. Il mercoledì lo abbiamo dedicato ad una “lunghissima”, a detta dei ragazzi, camminata per il bosco sopra il Cernitoio e siamo stati infine accolti nell’Eremo di Campiglioni da Don Carlo, che lì vive e lavora in armonia con la natura.
Il venerdì abbiamo avuto una grande visita al Cernitoio; il Vescovo Stefano e la presidente dell’Azione Cattolica Simona Granchi sono venuti a trovarci! Abbiamo trascorso insieme il pomeriggio creando l’occasione per i nostri ragazzi di fare la loro conoscenza. Infine la domenica mattina siamo stati raggiunti dalle famiglie e insieme abbiamo celebrato la S.Messa, pranzato e assistito allo spettacolo preparato dai ragazzi durante la settimana. Nonostante la gioia nel rivedere i propri cari, dopo una settimana, credo che questa esperienza in cui i ragazzi allontanati per un pò dalla routine vivono una dimensione comunitaria già a questa tenera età, sia educativo e formativo per la loro vita.
Il camposcuola è però solo una tappa dinun percorso che dura tutto l’anno, tutti gli anni e per goderne a pieno i frutti, invito tutti i ragazzi a non perdere nessuna delle occasioni di incontro proposte dall’Azione Cattolica nel corso del prossimo anno!
Emma Fabbrucci
( Educatrice ACR della Parrocchia di Cascia Reggello)
"C'è un oltre in tutto"
CAMPO SCUOLA GIOVANI e GIOVANISSIMI
Gressoney- Saint Jean, 31 Luglio-6 Agosto 2023
Il soggiorno è stato realizzato con il contributo della Regione Toscana, nell'ambito dell'Avviso pubblico campi estivi con pernottamento – anno 2023
Dal 31 luglio al 6 agosto si sono svolti presso la casa Gino Pistoni di Gressoney-Saint-Jean il camposcuola per giovanissimi e giovani, reso possibile anche grazie al finanziamento della Regione Toscana.
"C'è un oltre in tutto", questo è stato il titolo dei due campi che si sono svolti in parallelo, alternando momenti condivisi, come i pasti, i giochi, le preghiere e le serate e momenti differenziati, come quello dei gruppi e delle riflessioni.
Il filo rosso che ci ha guidati è stato la scoperta di noi stessi a partire dalla percezione dell'altro come nemico. Abbiamo poi riflettuto su come ci relazioniamo con l'altro e, grazie al momento del deserto, guidati da don Fabian e don Samuele abbiamo riscoperto il nostro rapporto con Dio, che è Padre e cammina con noi.
La presenza al campo è stata arricchita dalla presenza di due "sorelle" missionarie francescane del Verbo incarnato , suor Chiara e suor Ester e dalla famiglia di Federica, Andrea che, con i loro figli Elia e Miriam, ci hanno fatto vivere la preziosità del prendersi cura dei piú piccoli.
Dai piú grandi ai piccolissimi, abbiamo vissuto la bellezza dell'unitarietà, che contraddistingue nostra associazione. Ma adesso, voce ai partecipanti!
Ho trovato l’esperienza del campo Giovani e Giovanissimi dell’AC molto inclusiva e unica. È stato bellissimo condividere i miei pensieri e le mie esperienze con persone nuove, ma soprattutto è stato bello conoscere queste persone.
Ho imparato a non farmi travolgere dai pregiudizi ed ho cercato di conoscere le persone non basandomi sulla prima impressione.
Mi sono divertita molto nei giochi, anche in quelli più movimentati pur non essendo molto sportiva.
I miei momenti preferiti erano quelli della sera, nel saloncino, quando stavamo tutti riuniti, mi sentivo tranquilla e spensierata.
Mi sono trovata benissimo sia con gli educatori che con i compagni ma anche con le 2 suore e i 2 preti che vivevano i momenti insieme a noi.
Consiglio caldamente di provare l’esperienza almeno una volta, sia per fare qualcosa di diverso sia perché ti fa staccare il cervello dai problemi e dalla routine quotidiana. Stare senza telefono non è stato assolutamente un peso per me, anzi, certe volte mi dimenticavo di doverlo riprendere la sera.
Il luogo dove eravamo era bellissimo, la mattina dalla finestra si poteva vedere il Monte Rosa ed era stupendo.
Quindi lo rifarei sicuramente, anzi lo rifarò perché è stato pazzesco.
(Elisabetta, 14 anni)
Poco dopo l'arrivo a Gressoney ci è stato detto: troverete una grande famiglia e così è stato.
Se dovessi descrivere con una sola parola l'esperienza del campo giovani dell'Azione Cattolica di Fiesole non ce ne sarebbe una migliore. Famiglia significa condividere non solo le gioie e le felicità, ma anche i momenti di conflitto perché in essi possiamo sempre scoprire una ricchezza generativa che permette di guardare oltre l'orizzonte dello scontro con spirito di condivisione fraterna. Andrea, Federica, Elia e Miriam per me sono stati una testimonianza speciale di quella forza e quella passione che accompagna una famiglia nella vita di ogni giorno. Ci hanno affiancati durante tutta l'esperienza di campo, insegnandoci a scoprire ogni singola relazione: con gli altri, con noi stessi e con Dio.
Allo stesso modo ciò che ho vissuto con gli altri giovani partecipanti, tanto nei momenti di riflessione quanto in quelli conviviali, mi ha fatta sentire a casa, parte di una grande famiglia: nel mio piccolo posso dire che la bellezza di un campo dell'Azione Cattolica risiede proprio nella profondità con cui riesce farti a scoprire nuovi amici e riscoprire quelli che già conoscevi, dandoti così la possibilità di costruire relazioni sempre più vere e rinvigorite dal condividere, emozionarsi e vivere insieme la nostra fede. Proprio in questo, preziosa è stata la guida dei nostri don Fabian e don Samuele che con semplicità e amore sono sempre stati lì per noi.
Da questo campo sono tornata a casa arricchita dai momenti, dalle risate, dalle parole e dagli sguardi che ho incontrato e grata verso chi con cura ha donato tempo e cuore alla realizzazione di tutto ciò. (Lucrezia, 24 anni)
A partire dal 31 luglio fino al 6 agosto alcuni ragazzi hanno avuto la possibilità di partecipare al campo Gvss di Gressoney. Io ho vissuto quest'esperienza e, dopo una settimana trascorsa insieme, posso dire di esser tornata a casa maturata grazie ai giochi, ai dialoghi e anche alle risate e al tanto divertimento. È stato tutto molto interessante: il mio gruppo per le riflessioni, molto accogliente e disponibile all'ascolto, si è rivelato essere un punto d'inizio per conoscere meglio sé stessi e anche gli altri. Ci siamo aperti tra noi nonostante alcuni non sapessero niente gli uni degli altri e, per questo motivo, ho compreso che noi crediamo di essere non coincide con l'impressione che gli altri hanno di noi. Nel complesso, ho avuto a che fare con persone molto gentili: tutti eravamo sempre disposti ad aiutarci reciprocamente, soprattutto nei momenti di maggior bisogno come i tratti più impegnativi della passeggiata di mercoledì. Le attività di gruppo sono state molto utili per conoscerci meglio attraverso il gioco e, in particolare, mi è piaciuto lo svolgimento del disegno eseguito in base alla descrizione di una carta del proprio compagno: ho imparato ad accettare il fatto che qualcuno possa guardare gli oggetti e ciò che abbiamo attorno secondo un punto di vista diverso. Successivamente a quest'esperienza, sono tornata a casa con più amicizie e consapevole di aver vissuto qualcosa di straordinario perché mi sono state trasmesse molte emozioni e spero di averlo fatto a mia volta. (Rebecca, 14 anni)
Quando ci hanno chiesto di dare una mano al campo Gv e Gvss, abbiamo pensato che forse in 4 sarebbe stato difficile, con 2 bambini piccoli quasi impossibile! Ma vedendo qualcosa di bello dietro questa proposta ci siamo lanciati e abbiamo partecipato come famiglia al campo. Accoglienza. Cura. Queste le prime parole che ci vengono in mente pensando ad ognuno dei ragazzi, dai più grandi ai più piccoli, ai capogruppo, ai Don e alle suore con cui abbiamo condiviso questa esperienza. Nonostante il baccano, i ritardi e il passo rallentato del nostro "carrozzone".. Siamo estremamente grati dei giorni vissuti, dei rapporti appena nati e di quelli consolidati nel tempo. Provvidenziale ogni aiuto, ogni sguardo, ogni risata. Come spesso ci accorgiamo quando accogliamo una bella proposta per poter donare, siamo sempre i primi a ricevere molto più di quanto si possa dare.
Andrea, Federica, Elia e Miriam
(la Famiglia “educatrice” della Parrocchia di Piandiscò che ha partecipato al Camposcuola)
STARCI DENTRO!
Campo Adulti di AC-FOLGARIA 30 Luglio-6 Agosto 2023
Stare dentro la complessità di questo tempo: potremmo riassumere con questo slogan il percorso che gli adulti hanno intrapreso durante la settimana del campo estivo promosso dall’AC fiesolana a Folgaria dal 30 luglio al 6 agosto. Una complessità che richiede al credente di andare in profondità per riscoprire sentieri di umanità; quei sentieri che trovano nella vita comunitaria la sorgente e ci permettono di coltivare relazioni buone che, come una bussola, aiutano a orientarsi nel mare aperto della crisi che stiamo attraversando. Se il mistero dell’incarnazione rivela l’uomo all’uomo (cfr. Gaidium et Spes 22), per stare nella complessità e condividere il quotidiano con chi non si interroga o abbozza risposte che stridono con il nostro modo di pensare, occorre forse arricchire le nostre conoscenze. Il contributo offerto dalla Prof. Carla Danani dell’Università di Macerata, filosofa, ha rappresentato certamente un’opportunità che non ha esaurito la ricerca personale, ma semmai alimentato la domanda di senso che spesso la vita quotidiana silenzia. La relazione che si instaura con i familiari e i colleghi di lavoro, con gli spazi vissuti e il banale mangiare o il dato certo dell’essere nati, in una parola l’alterità - che sembra smarrita, rinnegata, osteggiata - resta un dato ontologico della persona umana; riguarda quindi tutti e non solo chi si ostina a credere nel Dio cristiano. Può forse questo aiutarci a restare in dialogo con chi non condivide la fede cristiana?
Regalarsi un’esperienza che oltre a riflettere aiuta a scoprire nuove amicizie, consolidarne altre; a vivere momenti di fraternità, di allegria; camminare insieme, rallentando se necessario il passo; pregare insieme, conversare spiritualmente con lo sforzo non banale di raccontarsi; accogliere l’altro a partire dalla sua biografia che lo caratterizza e lo rende unico e irripetibile, con i suoi pregi e i suoi difetti… tutto quanto vissuto al campo ha concorso a riscoprire l’umano, a riallacciare i fili di una vita comunitaria che le vicende di questi ultimi anni hanno condizionato e interrotto. Apparentemente può sembrare un discorso banale, ma la necessità di lavorare su di sé, come ci ha invitato a fare Don Paolo Tarchi con la sua riflessione spirituale, resta come baricentro della vita cristiana. Tornati a casa avvertiamo di non aver sciolto definitivamente nessun nodo, di non aver scoperto una ricetta, di non aver acquistato un integratore risolutivo, ma di aver nuovamente ricevuto l’invito a rientrare in noi stessi, restando fedeli ad un messaggio che abbiamo accolto e che continuamente chiede di essere accolto. Come ci ha ricordato il nostro Assistente generale don Carlo Brogi dobbiamo sempre ripartire da qui, da quanto siamo realmente fedeli ad un cammino, consapevoli che la cura della nostra interiorità non significa rifugiarsi in una spiritualità disincarnata, ma riscoprirla continuamente come alimento indispensabile per farsi realmente prossimi, per aver cura delle relazioni e di ogni esperienza comunitaria possibile, dimensioni irrinunciabili per seminare fiducia.
Accompagnarsi in associazione, partecipare ai vari momenti del Centro diocesano di AC, stare dentro il cammino della nostra Chiesa fiesolana aiuterà ciascun socio, simpatizzante e chi vorrà starci a vivere da cittadini con lo sguardo al Cielo e radicati nell’Umano.
Stefano Manetti
(Delegato regionale AC della Toscana)
I CARE: La politica secondo Don Milani
Domenica 21 maggio, nella sala del seminario, l’Azione Cattolica ha organizzato un interessante incontro di formazione su tematiche socio-politiche e pedagogiche e la figura di don Lorenzo Milani.
Tutto è iniziato con il saluto della presidente diocesana Simona Granchi e l’intervento del sindaco di Reggello Piero Giunti che ha sapientemente introdotto il tema della riunione invitando i presenti a chiedersi non il perché, ma per chi fare politica. Per i poveri.
È così che il tema dei poveri è emerso con tutto il suo peso. Stare dalla loro parte e stare dalla parte dei diritti di tutti è elemento fondamentale del pensiero di don Milani che il relatore don Andrea Bigalli, parroco di Sant’Andrea in Percussina a San Casciano, in provincia di Firenze, ha sottolineato: la cultura cattolica non è una cultura borghese.
Manuele Pieraccioni, vicepresidente del settore adulti di Azione Cattolica, ha presentato don Andrea ricordando che attualmente è referente di Libera per la Toscana, membro del direttivo della rivista Testimonianze, docente all’Istituto Superiore di Scienze Religiose e membro del comitato scientifico del Centro di Documentazione e comunicazione generativa “Scientia atque usus” che si sta occupando di una piattaforma dedicata al mondo scolastico in occasione del centenario Milaniano.
Don Andrea ha ricordato chi fosse don Lorenzo Milani:
un prete di parrocchia
un maestro.
L’importanza della parrocchia sta nel suo essere una comunità educante, un luogo culturale. Un proverbio indiano dice “Ci vuole un villaggio intero per educare un bambino, una bambina”. E allora si tratta di riattivare scuole di formazione, anche formazione politica, in cui più soggetti possano collaborare e dare il proprio contributo. Si tratta di ripartire dalle parrocchie attraverso una lettura sociale del territorio e riaggregare le persone intorno a temi significativi.
Alla scuola di Barbiana si educava alla pace, al bello, alla giustizia, ai diritti. Alla scuola di Calenzano si imparava a leggere il contratto di lavoro.
Il nostro è il tempo delle scelte e per operare delle scelte bisogna valorizzare la competenza. È tempo di formare donne e uomini di domani capaci di reagire, di costruire una società del futuro più forte e coesa di fronte a provocazioni interne ed esterne.
È necessario formarsi anche per la conoscenza della parola. Le parole per esprimersi, per narrare, per spiegarsi. La parola fa uguali. “Senza la parola non c’è dignità e quindi neanche libertà e giustizia” (papa Francesco).
Per questo la necessità della scelta culturale: per avere una coscienza politica e un’empatia collettiva, per imparare ad imparare dagli altri. Don Lorenzo inoltre era convinto che la formazione culturale potesse aprirsi anche alla dimensione della fede.
La finalità della formazione è quindi un grande progetto sociale in cui ognuno è chiamato a esprimere se stesso, orientando la società alla consapevolezza e alla speranza. E non ultima viene la felicità, alla scuola di Barbiana si era felici.
Don Andrea ha consigliato di approfondire la conoscenza di don Lorenzo attraverso diverse letture: Esperienze pastorali, Lettera a una professoressa, Epistolario (lettera a Nicola Pistelli), il carteggio tra don Lorenzo e Mario Lodi, lettura degli Atti del processo subìto per aver difeso gli obiettori di coscienza, Lettera ai cappellani militari.
Dopo un confronto e dibattito costruttivo, è intervenuto Enzo Cacioli, sindaco di Castelfranco-Piandiscò, in ricordo di Mons. Ferdinando Manfulli, un dono per l’Azione Cattolica e per la Diocesi tutta.
A conclusione, la Santa Messa in suffragio di Mons. Ferdinando Manfulli.
Lucia Tanturli