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Gli Adulti del gruppo parrocchiale dell'AC della parrocchia di S. Andrea a Montevarchi hanno raccolto la sfida lanciata dalla Presidente diocesana Simona Granchi ed hanno voluto condividere una loro riflessione con i giovani, della propria parrocchia, ma la sfida è lanciata a tutti gli Adulti e Giovani della diocesi: perché non ritrovare spunti di riflessione da mettere in comune? in tempo di Sinodo, perché non cogliere l'occasione per riallacciare un dialogo fra generazioni? 

Da questa sfida è nata una lettera leggiamola e proviamo metterci in ascolto.

Lettera degli adulti S. Andrea a Montevarchi ai Giovani 

Carissimi giovani, in questi giorni con alcuni adulti ci siamo trovati insieme. Potrà sembrarvi singolare, ma anche noi sentiamo l’esigenza di “fare gruppo” e riflettere sulla nostra vita e sulla nostra fede.
Abbiamo riflettuto sul valore del tempo. Abbiamo contemplato il dono fragile e prezioso della vita, che possiamo riconoscere e apprezzare a partire da come riconosciamo e apprezziamo il tempo che ogni giorno è posto nelle nostre mani.
“Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo”. (Qoelet 3,1)
Alla nostra età, quando ricordiamo il tempo che abbiamo vissuto, ci rendiamo conto che nelle varie stagioni della vita lo abbiamo accolto in modo assai diverso.
Nel periodo giovanile, in cui tutto scorre in modo vorticoso, siamo stati alla ricerca degli obiettivi da realizzare.
Molti di noi ricordano che erano giovani nel dopoguerra, tempo in cui c’era tanta voglia di ripartire. Non si sentiva la fatica di lavorare. Tante erano le speranze.
Tra noi c’è chi nel vortice della giovinezza ha affrontato i suoi progetti in modo sorridente e positivo.
C’è chi si è un po’ lasciato scivolare il tempo addosso, non avendo fiducia in sé stesso, finché non è arrivata la svolta dell’incontro con il Signore, che ha dato coraggio, consapevolezza di non essere solo, ma amato e capace di sorridere alla vita.
C’è chi ha un’infanzia e una giovinezza amara da ricordare, e a un certo punto nella preghiera ha avvertito che la propria sofferenza era custodita dal Sacro Cuore di Gesù, così da trovare la forza di iniziare un modo nuovo e felice di vivere.
C’è chi ha da ringraziare il Signore perché riconosce la bellezza di aver attraversato il tempo come coppia di sposi, nel sostegno reciproco, affrontando e superando sfide e difficoltà che plasmano e fortificano. E gli sposi sentono ora più di allora, grati con tutto il cuore, quanto sia un dono di Dio essere ancora l’uno accanto all’altra. Per chi nel destino della vita ha visto spezzarsi questo vincolo, perché uno dei due è stato richiamato prima al Cielo, è comunque consolante riconoscere che la vita regala ancora cose belle, come ad esempio la presenza e l’affetto dei nipoti.
Molti hanno inseguito sogni e speranze in un tempo impegnato nel quale ci si sente indispensabili, e nell’ età matura hanno trovato una nuova consapevolezza, in grado di rendere prezioso il tempo vissuto e le persone con le quali condividerlo, cogliendo il senso di un filo che tutto lega, il progetto di Dio su di noi.
Sì: la nostra età matura cambia lo sguardo sul tempo e sulla vita: porta per sua natura dei problemi, maggiori difficoltà fisiche e sofferenze, e ci rende più consapevoli, più “lenti”, ma in grado di vedere con speranza le vicende, di trovare gli aspetti positivi e apprezzare tutto ciò che è stato motivo della nostra crescita spirituale. Si arriva pian piano a capire che siamo nelle mani del Signore, siamo amati, parte di un progetto.
Passare attraverso il dolore, viverlo, combatterlo, accettarlo con fede ci porta ad assumere un atteggiamento di maturità che ci fa affrontare il tempo con serenità, riconoscenti di tutto ciò che abbiamo avuto.
Così il tempo diventa un dono di Dio, un “talento” che dobbiamo saper usare bene, non rassegnati e tristi, ma concreti, sereni e sorridenti.
Un tempo in cui fare i conti con l’essere fragili, e da affidare a Dio, offrendolo a Lui.
C’è un tempo anche per noi che siamo anziani, vissuto tra serenità e pensieri, nel quale possiamo ancora dare: essere presenti e comprensivi con le persone che ci circondano, attenti a percepire e venire incontro ai loro bisogni, più o meno espressi, ascoltare e parlare, consigliare se richiesto. Un tempo che alcuni di noi possono regalare ai nipoti e che alla sera fa sentire utili e contenti di essere stanchi; un tempo da vivere, senza lasciarlo scivolare tra le dita.
Il tempo della vita è come il passare delle stagioni. Ognuna di esse ha i suoi colori e i suoi frutti. Nulla è da buttare. Ogni attimo è tempo benedetto, e soprattutto ci fa sentire unici, voluti e amati dal Signore.
Carissimi giovani, il tempo è prezioso. Accoglietelo con meraviglia dalle mani di Dio e vivetelo con generosità e rispetto. Abbiate fiducia.
Provate da subito a imparare l’arte della riconoscenza e della gratitudine. Non abbiate paura di pregare. Dio è il grande alleato della vostra gioia. Possa darvi sempre vita in abbondanza.
Da parte nostra, sappiate che vi vogliamo bene, vi guardiamo e vi pensiamo, con benevolenza e con fiducia.

Con affetto

Gli adulti del gruppo Azione Cattolica e del gruppo “Gioacchino e Anna”.

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