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I ragazzi con l’attività del Venerdì sera hanno avuto la possibilità di analizzare la realtà che li circonda, ponendo l’attenzione sulle relazioni tra le persone intorno a loro. Come comunichiamo? Con quali mezzi ci relazioniamo? Ci incontriamo più nella realtà o sui social network?
Il Sabato, grazie all'aiuto di Pierluigi Ricci che ci ha accompagnati nella riflessione della mattina e a Simona Gonelli che nel pomeriggio ci ha coinvolti in un’impegnativa attività teatrale, abbiamo fatto un ulteriore passo, provando a interrogarci sul nostro modo di incontrare gli altri. Sono stati momenti intensi che hanno coinvolto i ragazzi perché in modo molto concreto sono stati dati loro degli strumenti nuovi per conoscere i propri punti di forza e le proprie fragilità nella costruzione di una relazione.” 
Attività che hanno veramente messo alla prova i ragazzi. Leggiamo ancora dalle parole di Stefano e di Francesca, altra giovanissima presente alla TreGiorni. Stefano: “ci ha proposto varie esperienze. Nella prima, dopo aver camminato per un po' in giro per la stanza limitando i contatti con gli altri agli sguardi, ci è stato chiesto di accoppiarci in modo casuale e poi di continuare a camminare per la stanza rivolgendo lo sguardo, a ogni battere di mani, al nostro compagno. La seconda consisteva di un'attività a coppie dove ognuno doveva osservare e toccare l'altro per arrivare a conoscerlo in modo diverso dal normale, e poi permettere a sua volta all'altro di fare la stessa cosa. Infine abbiamo affrontato il tema della fiducia in un'attività a coppie, nella quale ognuno doveva guidare il compagno bendato nel camminare e nella corsa”. Francesca: “Durante questo incontro è venuto fuori che la maggior parte delle persone si è sentita a disagio quando ha fatto questo lavoro, poiché si è sentito spogliato di ogni “corazza”, sentendosi quindi un libro aperto che tutti potevano leggere. Ciò però, ha consentito una conoscenza degli altri più profonda. Anche per le persone che si conoscevano già, è stato qualcosa di inaspettato poiché non credevano che ci si potesse conoscere maggiormente”
Infine, la Domenica mattina Don Stefano Isolan ha mostrato Gesù come uomo di rapporti autentici, portandoci a capire come una relazione in chiave evangelica trovi il suo fondamento nella gratuità   dell’amore verso tutti. “Se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?”
Sembra che la riflessione abbia avuto riscontro nei ragazzi. Francesca: “L’incontro è un tema molto importante, per le sue molteplici implicazioni tra le quali la perdita del contatto e della genuinità delle relazioni con le persone a causa dell’uso smodato dei cellulari. Nel corso dei 3 giorni si è ragionato, giocato. Ci è stato chiesto di lasciare da parte i cellulari nel corso di questo ritiro per vivere a pieno l’esperienza: ciò ha favorito molto la conoscenza tra di noi.” 
Stefano: “Questa esperienza è stata per me molto utile e interessante, poiché mi ha portato a vedere gli altri sotto una diversa luce, permettendomi di comprendere meglio cosa provassero le persone intorno a me e facendomi immedesimare nell'altro per arrivare poi a migliorare me stesso.
Un'esperienza che mi rimarrà e che consiglio di poter intraprendere a tutti.”
 
Hanno contribuito: Maddalena Tramonti, Stefano Cuccoli e Francesca di Pietro.
 

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